martedì 30 agosto 2016

Primo Quiz Patente Nautica


Visto che un po di ripasso non fa mai male, continuiamo,  la nostra serie di post contenenti quiz di cultura marinara e vela. Questo però è il primo di una nuova serie, quella dei quiz sulla patente nautica, contenente veri quiz estratti dalle passate sessioni di esame per il conseguimento della patente nautica. Sarà sicuramente interessante testare il tuo livello di preparazione, sia che tu la abbia già conseguita tempo addietro, sia che tu abbia intenzione di farlo a breve. Perché non provi? Vediamo come te la cavi, se ti sei "arrugginito" o hai ancora tutto fresco in mente. Magari se hai bisogno di un po di aiuto, puoi riguardarti in nostri post sui termini marinari.

Le unità a remi (come pattini, pedalò, ecc...) possono navigare...
Entro 6 miglia dalla costa
Entro un miglio dalla costa
Con limiti dalla costa variabili in base alle condizioni meteorologiche
Si può esercitare attività di pesca sportiva con un'unità da diporto?
No
Sì, solo con un'unità iscritta
Si
Quando è obbligatorio avere a bordo un apparato VHF?
Quando si naviga entro 6 miglia dalla costa
Quando si naviga oltre 6 miglia dalla costa
Quando si naviga entro 3 miglia dalla costa
L'introduzione di aria in un locale aggredito da incendio determina...
Il raffreddamento del locale
Nessuna reazione
Alimentazione dell'incendio
La chiamata di sicurezza è preceduta dalla parola:
SECURITE' ripetuta tre volte
PAN ripetuta tre volte
MAYDAY ripetuta tre volte
Secondo il codice internazionale dei segnali, la bandiera W (Whiskey) significa...
"Ho bisogno di aiuto"
"Richiedo assistenza medica"
"Le mie macchine vanno indietro"
Qual è la definizione di portata luminosa?
La massima distanza alla quale è visibile una luce
La portata luminosa in un'atmosfera omogenea con "visibilità meteorologica" di 10 miglia
La distanza d'avvistamento della sorgente luminosa in funzione della curvatura terrestre.
Cosa sono i documenti nautici?
Le carte nautiche.
L'insieme delle carte e delle pubblicazioni nautiche necessarie per la condotta della navigazione
I documenti che lo Skipper deve portare con sé come patente e certificato di navigabilità.
Quanto è ampio il settore oscurato del fanale di coronamento?
135°
60°
225°
Una nave a propulsione meccanica in navigazione come segnala un'accostata a dritta?
Con un suono breve emesso con un fischio
Con due suoni brevi emessi con il fischio
Con un suono breve ed uno prolungato emessi con un fischio



Buon Vento



Centro Italia Vela S.r.l.
Viale delle Milizie, 9 00192 Roma
Tel. 3356329180
Email info@centroitaliavela.it


Dott. Massimo Francesco Schina 
Ufficiale di Navigazione del Diporto
Comandante Navi del Diporto
Esperto Velista FIV
Istruttore I Livello Yacht e/o Monotipi a Chiglia FIV

sabato 27 agosto 2016

Fare un buon ormeggio


Le operazioni per un buon ormeggio devono iniziare ancor prima dell’ingresso in porto. Vediamo quindi le operazioni da fare prima di entrare in porto, come gestire l’equipaggio durante la manovra e le regole da osservare per prepararsi alla fase di ormeggio.


  1.  Informazioni Quando si fa rotta su un porto non conosciuto bisogna verificare che ci siano posti disponibili e poi cercare quante più informazioni utili possibile. Dove trovarle? Sul Portolano.
  2. Parabordi Ancor prima di entrare in porto dobbiamo assicurare, con un nodo parlato, i parabordi alla battagliola.
  3. Questione di vento Una volta entrati in porto controlliamo la direzione e l’intensità del vento per capire come ci dovremo posizionare per iniziare le manovre. Guardiamo quindi le bandiere delle barche ormeggiate o i segnavento posizionati in testa d’albero.
  4. Vento sulle murate Teniamo presente che le murate tanto più sono alte tanto più velocemente il vento fa scarrocciare la barca.
  5. Cime in ordine Iniziamo a preparare le cime di ormeggio per il lancio in banchina, facendole passare esternamente ai pulpiti, dentro ai passacavi fino ad annodarle sulla bitta pronte a essere lanciate.
  6. Ai propri posti È importante assegnare a ogni membro dell’equipaggio un ruolo ben preciso da rispettare per poter ormeggiare nel modo più corretto e in sicurezza.
  7. Parabordo a portata di mano Teniamo sempre a portata di mano un parabordo perché durante l’avvicinamento alla banchina potrebbe essere utile… per evitare di urtare la murata della nostra barca a quella del nostro vicino di banchina.
  8. Occhio al giro L’effetto evolutivo dell’elica è la tendenza che una barca ha a spostare la poppa. Se l’elica è destrorsa (la rotazione avviene in senso orario) a marcia in avanti la poppa si sposta a destra, mentre a marcia indietro va verso sinistra. Avviene il contrario per le eliche sinistrorse. Quindi, in fase di manovra, teniamo presente l’effetto evolutivo dell’elica, che spesso complica le fasi di avvicinamento alla banchina.
  9. Alla larga dalle cime Se stiamo eseguendo una manovra sbagliata non esitiamo un solo attimo per ingranare la marcia in avanti per allontanarci dal pericolo.
  10. L’importanza dei parabordi Non utilizzare mai le mani o i piedi per fermare la barca, potremmo farci male: usiamo solo i parabordi


Buon Vento



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martedì 23 agosto 2016

Settimo quiz nautico


Visto che un po di ripasso non fa mai male, continuiamo,  la nostra serie di post contenenti quiz di cultura marinara e vela. Perché non provi? Vediamo come te la cavi, se ti sei "arrugginito" o hai ancora tutto fresco in mente. Magari se hai bisogno di un po di aiuto, puoi riguardarti in nostri post sui termini marinari.

Sagola:
Modello di un pezzo da costruire.
Cima di piccolo diametro
Strumento anticamente usato per misurare la velocità di navigazione.
Sartiame:
Rivestimento esterno della nave, a copertura delle ordinate o costole.
L'equipaggiamento necessario alla navigazione, che determina il tipo di imbarcazione e le sue capacità di navigazione. Anche l'equipaggio di una imbarcazione (ad es. nel canottaggio).
Insieme delle manovre fisse che sostengono l'alberatura, quali stralli e sartie.
Sciare:
Sport alpino che niente ha a che fare con la vela
Vogare in senso inverso. "Voga e scia": vogare da un lato della barca a remi e sciare dall'altro, in modo da girare in uno spazio ristretto.
Quando la barca con venti di poppa scivola sulle onde si dice che scia.
Dicesi stazza:
Dicesi di barca lenta ma molto stabile, si dice che stazza molto.
Il peso della barca
La misura del volume di tutti gli spazi chiusi. L'unità di misura è la tonnellata di stazza. Si distingue una stazza lorda comprensiva di tutti i volumi interni della nave ed una stazza netta data dal totale dei volumi adibiti al trasporto del carico pagante.
Trova l'intruso in caso di venti molto forti:
Gennaker
Tempestina o tormentina
Terzarolo
Trova l'intruso nel caso che tiri una cima:
Tesare
Lascare
Cazzare
Cosa è il vento apparente:
La direzione apparente del vento, dovuta all'insieme del vento reale e del vento dovuto all'avanzare della barca
La direzione da cui soffia il vento
La direzione verso cui soffia il ventro
Dicesi Zenit:
L'ora a cui si pranza durante le navigazioni di altura
Il punto della sfera celeste sopra la verticale di un osservatore. Diametralmente opposta al nadir.
Il momento in cui l'intensità del vento raggiunge il suo apice.
Trova l'intruso: Scassa
Alloggiamento dove s'incastra il piede d'albero sulla struttura resistente dell'imbarcazione.
Foro attraverso il quale l'albero passa all'interno dell'imbarcazione.
Contenitore per materiali, cibi, attrezzature.
Trova l'intruso: Traversino
Andatura in cui il ventro reale è quasi perpendicolare alla rotta reale.
Cavo d'ormeggio utilizzato per tenere la nave accostata alla banchina, e che corre perpendicolarmente a quest'ultima; è usato in concomitanza con lo spring ed i cavi alla lunga.
Manovra utilizzata per traversare un'ancora Ammiragliato, mettendola in posizione di riposo, agganciandosi al diamante della stessa; è utilizzato in concomitanza con il capone.



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sabato 20 agosto 2016

Evitare gli abbordi in mare


Uno dei maggiori pericoli in mare è quello degli abbordi. 
Succede a volte, che si verifichi un incidente in mare non solo per distrazione, ma per una scarsa conoscenza delle regole per prevenire gli abbordi in mare, contenute nel Regolamento internazionale per prevenire gli abbordi in mare
È bene, quindi, conoscere le regole di precedenza: 



Regola 12 (Navi a vela) del Regolamento Internazionale per prevenire gli abbordi in mare – 1972.



a) Quando due navi a vela si avvicinano l’una al altra, così da correre il rischio di un abbordaggio, una di esse deve manovrare per lasciare libera la rotta al altra, nel modo seguente:
i) quando ciascuna di esse prende il vento da lati diversi, la nave che ha il vento sulla sinistra deve lasciare libera la rotta al altra;
ii) quando tutte due le navi hanno il vento dallo stesso lato, la nave che e sopravento deve lasciare libera la rotta alla nave che e sottovento;
iii) se una nave con il vento sulla sinistra vede una nave sopravento e non può stabilire con sicurezza se l’altra nave ha il vento sulla sinistra o sulla dritta deve manovrare in modo da lasciare libera la rotta al altra.
b) Ai fini della presente Regola si considera sopravento il lato opposto a quello in cui è bordato il boma della randa o, nel caso di navi a vele quadre il lato opposto a quello in cui è bordata la più grande vela di strallo.



Qualcuno trova difficile ricordare tali indicazioni, e si affida volentieri alla vecchia poesia dei marinai.

Risponda al rosso il rosso, al verde il verde, avanti pur, la nave non si perde”.
“Se sulla rotta rosso e verde appare mano al timone: a dritta tieni il mare”.
“Se il verde mostri mentre il rosso vedi accosta sulla dritta ed il passo cedi”.
“Se sulla sinistra il verde tu rilevi dritto alla via che manovrar non devi”.
Non incrociar la rotta ad un veliero se dubbio v’è d’abbordo anche leggero”.
“Se raggiungi in tua rotta nave in mare sei tu che per passare devi manovrare”.
“Se v’è neve, foschia o nebbia folta sii cauto e lento ed i segnali ascolta”.
“Quando a proravia alcun segnal tu avverta, ferma! Poi avanza adagio stando all’erta”.
“Tu dagli eventi prenderai consiglio pronto e sicuro in subito periglio"

Buon Vento



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martedì 16 agosto 2016

Sesto quiz nautico


Visto che un po di ripasso non fa mai male, continuiamo,  la nostra serie di post contenenti quiz di cultura marinara e vela. Perché non provi? Vediamo come te la cavi, se ti sei "arrugginito" o hai ancora tutto fresco in mente. Magari se hai bisogno di un po di aiuto, puoi riguardarti in nostri post sui termini marinari.

Dicesi giardinetto:
Il fianco dello scafo verso l'estremità della prua. Così detto perché anticamente ornato da piante. Vedi anche anca.
Il fianco dello scafo verso l'estremità della poppa. Così detto perché anticamente ornato da piante. Vedi anche anca.
La parte più alta del ponte della barca. Così detto perché anticamente ornato da piante. Vedi anche anca.
Cosa è la bolina:
Un andatura portante compresa tra il lasco e la poppa piena.
Una andatura in direzione perpendicolare all'asse longitudinale della nave.
Un andatura che consente alla barca a vela di risalire il vento mantenendo un angolo con il vento reale mediamente tra i 60º e i 37º.
Cosa sono le lande?
I ferzi inferiori delle vele bianche
Staffe fissate alla coperta sulle quali si attestano stralli e sartie.
Un insieme dei punti che hanno le stesse caratteristiche rispetto ad uno o più punti osservati.
Il meolo è:
Un altro nome con cui è indicato il ventro proveniente da Nord Est più propriamente conosciuto come Grecale
Un piccolo punto di riferimento artificiale, generalmente utile ad individuare un allineamento o per segnalare secche o scogli affioranti.
Una corda passante nel bordo di una vela, dalla parte della scotta, che aiuta a tendere quella parte della vela, spesso soggetta a vibrazioni svantaggiose per il rendimento.
Trova l'intruso nell' equipaggio:
Mezzomarinaro
Prodiere
Timoniere
La mura è:
La fiancata della nave.
Una manovra o cavo (corda) che serviva a mantenere nella voluta angolazione la vela. Con le vele quadre l'angolazione veniva regolata con due cavi o manovre: la mura sopravento, e la scotta sottovento. Nelle vele longitudinali, trapezoidali, triangolari, marconi etc, la mura non esiste in quanto il lato sopravento della vela è sempre collegato all'albero.
Il lato da cui proviene il vento.
Trova l'intruso: Nodo
Dicesi di corda che si è attorcigilata: si è annodata, ha fatto nodo.
Misura di velocità. Un nodo equivale ad un miglio nautico all'ora.
Legatura.
Opera Morta:
La parte dello scafo che non ha influenza sulla rotta reale.
La parte dello scafo al di sopra della linea di galleggiamento.
La parte dello scafo al di sotto della linea di galleggiamento.
Cosa è la penna?
La parte maschio della cerniera del timone, solidamente fissata ad esso, che gli consente il sostegno allo specchio di poppa e la rotazione. Viene agganciato alla femminella nel montaggio del timone.
Un asta perpendicolare all'albero che sostiene una vela quadra.
La parte della vela che sta più in alto. Vi si aggancia la drizza per poter issare le vele.
Trova l'intruso: Rosa dei venti
Bolina, Traverso, Poppa...
Nord, Sud, Est...
Tramontana, Ostro, Libeccio Grecale...



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sabato 13 agosto 2016

Ancorare in sicurezza


Ancorarsi in una bella rada è molto più affascinante e tranquillo di un approdo in un affollato porto.

L’obiettivo principe di ogni navigante, però, va intrapreso imparando come distinguere un buon ormeggio, il tutto senza l’ausilio di informazioni o aiuto dal’esterno e senza disturbare o rendere pericolosa la convivenza con le altre barche, in un regime di autoregolamentazione.

Gli eventi che condizionano l’ormeggio in rada sono molto diversi da quelli che occorre tener presenti in un porto: vento e correnti, ma soprattutto le onde sono da considerare con la massima attenzione, così come la catena e le cime sono elementi fondamentali per garantire la nostra sicurezza e tranquillità. Nella fase di ancoraggio l’ancora tiene ferma la barca in due modi: il peso e la capacità di penetrare nel fondo marino.

Perché ciò accada bisogna, innanzi tutto, verificare il tipo di fondale che si trova sotto di noi: sabbia, ghiaia e fango facilitano la penetrazione dell’ancora e sono, quindi, buoni tenitori; i fondali rocciosi, pur consentendo una buona tenuta al’ancora, tendono a farla incastrare, mentre le alghe o i campi di posidonia, per loro natura scivolosi, sono da evitare.



La presa dell’ancora sul fondo dipende dal’angolo che la catena crea col fondale. La presa migliora quanto più l’angolo di tiro ha valore minore. Quindi, più è lunga la catena o la cima in acqua (calumo) minore sarà l’angolo.

L’ancora, quale che sia la sua forma, penetra nel fondale grazie alla trazione esercitata dalla barca per mezzo della linea d’ancora (il calumo); per far si che l’ancora penetri totalmente nel fondo marino è fondamentale che la direzione della forza con la quale questa è applicata sia sempre parallela al fondo del mare e per ottenere questo effetto si utilizza un calumo di catena, molto più pesante di una comune cima, in modo che non si sollevi mai completamente dal fondo e crei una trazione parallela ad esso.

Il calumo è meglio sia almeno tra le cinque e le sette volte la profondità del fondale; per gli ancoraggi profondi non è, però, necessario utilizzare solo la catena, ma si può limitarne la lunghezza, mediamente tra i 10 e i 30 metri a seconda dell’imbarcazione, utilizzando come parte finale verso la barca una cima adatta, resistente alla trazione, agli strappi e allo sfregamento.



I venti possono far ruotare la barca per un’intera circonferenza attorno al punto in cui l’ancora ha fatto presa. Occorre, quindi, che tra le barche al ancora vi sia una distanza pari almeno alla somma delle due catene.

Occorre quindi raggiungere il punto prescelto verificando che vi sia spazio sufficiente così da consentire l’eventuale rotazione delle barche in caso di cambiamenti nella direzione del vento; fatto ciò con la barca ferma e la prua rivolta verso la direzione del vento si lascia scorrere l’ancora fino a toccare il fondo, quindi si retrocede lentamente filando (lasciando cioè scorrere), la catena (o la cima), fino a distendere la lunghezza desiderata e a questo punto si blocca la discesa e si accelera in retromarcia per consentire all’ancora di fare ben presa sul fondo; se l’ancora si muove aggiungeremo altra cima (o catena), fino a che il moto si arresterà.



Quando il fondale non è buon tenitore o quando vogliamo mantenere la barca orientata usando anche delle cime fissate a terra, si può ricorrere all’uso di più ancore.

Nel caso di fondale cattivo tenitore o di previsione di vento forte, possiamo unire due ancore a una certa distanza, posizionandole sul fondo in sequenza: quest’ormeggio si definisce con ancore appennellate; se invece vogliamo tenere una posizione prefissata o sappiamo che il vento soffierà forte e da una determinata direzione, possiamo disporre le due ancore separate a un angolo di circa 40/60° fra loro, l’imbarcazione non potrà quindi ruotare liberamente, ma sarà vincolata ad una posizione tra le due ancora; è importante mantenere l’angolo tra le due ancore entro questi limiti, se inferiore le catene potrebbero incastrarsi fra loro, se superiore non si avrà l’effetto combinato dei due ormeggi.




La lunghezza ed il diametro della catena da utilizzare: per una barca di 6-7 metri è consigliata una catena lunga 10-15 metri e del diametro di 6-7 millimetri. Per una barca di 10 metri una catena lunga circa 25 metri e del diametro di 9 millimetri.

Buon Vento



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martedì 9 agosto 2016

Termini marinari: lettere U, V, W e Z


Continuiamo la nostra serie di post dedicati alla conoscenza di tutti i termini marinari.



Continuiamo con i
Termini Marinari con la lettera U

Unghia: bordatura della patta

Uomo in mare!: grido di avviso nel caso che una persona imbarcata cada in mare.




e proseguiamo con i
Termini Marinari con la lettera V

Vang: caricabasso del boma. Vedi caricabasso.

Varare, Varo: l'operazione di scivolamento nell'acqua di una nave su uno scivolo o tramite gru, dopo la costruzione o la manutenzione. Per un'imbarcazione indica l'operazione di tirare in secco, su una spiaggia, su uno scivolo, o sollevare con una gru.

Varea: estremità delle attrezzature orizzontali come bomi, pennoni, ecc...

Vela: una superficie di tela o di materiale sintetico, con una forma adatta alla propulsione, utilizzata per la spinta di una imbarcazione.

  • Vela che abbocca: che fa abboccare la nave
  • Vela accollata all'albero: addossata all'albero avendo preso il vento in faccia
  • Vele addizionali: i coltellacci e gli scopamari, detti, nel loro insieme Vele addizionali
  • Vela allentata: Con le scotte non tesate
  • Vele alte:  quelle situate al di sopra delle vele di maestra, di trinchetto e di mezzana
  • Vele anteriori: quelle di prua
  • Vela antrina: vela a tàrchia
  • Vela aurica: Randa e Controranda. Altre varietà di vele auriche: Vele al terso, Vele quarte, Vele a tarchia
  • Vela a balestone: il nome dell'antenna
  • Vela in bandiera: vela, le cui scotte hanno ceduto, e che svolazzano in balia dei venti
  • Vele basse: quelle di maestra, di trinchetto, e di mezzana
  • Vela di belandra: quella che serviva di vela maestra alla belandra: trapezoidale, con il lato superiore unito o a pennone sospeso all'albero basso obliquamente all'orizzonte
  • Vela bermudiana: Vele delle golette bermudiane
  • Vele bianche: Vele utilizzate durante la risalita del vento. (Con riferimento alla usuale variopinta colorazione degli spinnaker)
  • Vela latina: vela triangolare col lato obliquo in posizione anteriore e attaccato a un pennone. Il pennone è collegato all'albero, e l'angolo opposto della vela è riportato a una scotta. È una vela che classicamente si trova su barche di pescatori.
  • Vela quadra:  vela, per l'appunto, di forma quadrangolare usata soprattutto nei velieri classici. Consente di andare bene col vento, ma è meno efficace andando controvento


Velaccino: vela dell'albero di trinchetto sulle navi a vele quadre (anche detto pappafico).

Velaccio: vela dell'albero di trinchetto sulle navi a vele quadre.

Velatura: l'insieme delle vele di una nave

Vento apparente: direzione apparente del vento, dovuta all'insieme del vento reale e del 
vento dovuto all'avanzare della barca.

Vento in fil di ruota: vento in poppa.

Verricello: piccolo argano ad asse verticale, azionato a mano o a motore, utilizzato per mettere in tensione le manovre correnti. Detto anche winch.

Via: vedi Alla via.

Virare:

  • significa cambiare le "mure" facendo passare la prua per la direzione del vento. Cambiare le mure facendo passare la poppa per la direzione del vento vuol dire abbattere.
  • elevare un carico tramite gru, verricello, ecc. Contrario di ammainare. Indicazioni tipiche al gruista: “vira!, ‘maina!”.


Volante: (aggettivo) in genere si riferisce ad equipaggiamento temporaneo. Nelle imbarcazioni da regata, la volante è una sartia aggiuntiva, che viene cazzata a rinforzo dell'albero contro la spinta del vento. In caso di virata di prua o di poppa, la volante deve essere lascata per consentire il movimento del boma e la manovra delle vele.



poi con i
Termini Marinari con la lettera W

Winch: vedi verricello.



per finire con i

Termini Marinari con la lettera Z


Zampa d'oca: sistema di trazione dell'attrezzatura navale formato da due o tre brevi pezzi di cima partenti da punti lontani che si uniscono in un solo bando.

Zavorra: peso utilizzato per abbassare il baricentro del natante, al fine di dotarlo di una maggiore stabilità. Vedi anche ballast.

Zenit: il punto della sfera celeste sopra la verticale di un osservatore. Diametralmente opposta al nadir.

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venerdì 5 agosto 2016

Quinto quiz nautico


Visto che un po di ripasso non fa mai male, continuiamo,  la nostra serie di post contenenti quiz di cultura marinara e vela. Perché non provi? Vediamo come te la cavi, se ti sei "arrugginito" o hai ancora tutto fresco in mente. Magari se hai bisogno di un po di aiuto, puoi riguardarti in nostri post sui termini marinari.

Cosa è l'abbrivio?
Un termine di comando dato ad altra nave affinché si accosti
Il procedere per inerzia di un'imbarcazione quando la spinta delle vele o del motore è terminata
L' angolo formato dalla direzione del vento con la direzione della prua di una barca a vela
Cosa significa ammainare?
Calare l'ancora
Togliere le vele
Far muovere verso il basso. Generalmente si dice di un carico sospeso, di una vela, di una bandiera ecc
Cosa è l'armo di una barca a vela?
L'insieme delle armi presernti in una imbarcazione da guerra
L'equipaggiamento necessario alla navigazione, che determina il tipo di imbarcazione e le sue capacità di navigazione. Anche l'equipaggio di una imbarcazione (ad es. nel canottaggio)
Colui che ha l'esercizio della nave, indipendentemente dell'essere o meno proprietario della nave.
Trova l'intruso: Bitta
Colonnetta di ferro o acciaio a forma di L rovesciata fissata sulle banchine dei moli per avvolgervi i cavi d'ormeggio.
Elemento verticale solidamente fissato al ponte scoperto della nave che serve per tirare i cavi di ormeggio.Sulle imbarcazioni le piccole bitte sono più propriamente dette gallocce
Galleggiante ancorato al fondo, per ormeggio o segnalazione
Cosa è il boma?
Un trave in alluminio, legno o fibra di carbonio che sostiene la base della randa. Il boma è fissato all'albero tramite uno snodo detto trozza che consente al boma di modificare il suo orientamento rispetto all'albero
Un trave in alluminio, legno o fibra di carbonio che sostiene la base del fiocco. Il boma è fissato all'albero tramite uno snodo detto trozza che consente al boma di modificare il suo orientamento rispetto all'albero
Un trave in alluminio, legno o fibra di carbonio che si usa per murare il gennaker. Il boma è fissato all'albero tramite uno snodo detto trozza che consente al boma di modificare il suo orientamento rispetto all'albero
Dicesi carteggio:
L'operazione di pulizia della chiglia effettuata appunto con l'utilizzo della carta vetrata
tutte le operazioni grafiche che si effettuano sulla carta nautica per programmare e seguire la navigazione (tracciatura della rotta, punti nave, ecc.). Gli strumenti essenziali per carteggiare sono: carta nautica, compasso, squadretti, matita e gomma.
L'insieme di tutta la documentazione di proprietà della barca comprensiva di quella relativa al motore
Cosa viene chiamato corpo morto
Un grosso peso adagiato sul fondo (o grossa ancora con catena) sul quale viene ancorata una boa.
Un passeggero che non contribuisce in alcun modo alle manovre di conduzione della barca
Un oggetto galleggiante avvistato ma non ancora identificato correttamente
La drizza...
è un cavo laterale teso fra la barca e un albero, sia alla cima, sia a metà altezza, che serve per rinforzare l'albero ed impedirgli di piegarsi o rompersi.
è una delle manovre correnti. Viene utilizzata per issare una vela. Ogni vela ha la sua drizza, alla quale dà il nome (drizza di randa etc.).
si lancia all' uomo in mare per aiutarlo a risalire a bordo
Trova l'intruso nel timone:
Pala
Femminella
Manicotto
Sei sicuramente su una barca a vela se ti viene chiesto di...
cazzare la randa
rispondere alla radio
tenere il timone



Buon Vento



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