Tempo di crociere per noi velisti che per natura siamo ecologisti e cerchiamo di inquinare il meno possibile.
Ma siamo sicuri di fare effettivamente il massimo?
La barca a vela è già di per sé uno dei mezzi meno inquinanti, ma anche a bordo non mancano occasioni per rispettare mare e territorio.
Ecco alcuni consigli pratici per ridurre al minimo l’impatto ambientale.
Con l’arrivo della bella stagione, il velista può finalmente vivere appieno la propria passione, fare lunghe uscite in barca, respirare aria buona, godere del sole e del mare. Quello che però non dobbiamo dimenticare è che ciascuno di noi quando utilizza la barca, in navigazione o in porto o durante le soste in rada, è chiamato a compiere la propria parte per preservare l’ambiente e difenderlo dall’inquinamento. Ecco allora una serie di piccoli consigli pratici sulla gestione della spazzatura a bordo, del carburante, delle acque nere e altro, che possono rendere la barca a vela, già di per sé poco inquinante, ancora più ecocompatibile.
Spazzatura: differenziare e riciclare
A bordo si deve stabilire la regola che in mare non si butta niente, nemmeno i mozziconi di sigaretta (basti pensare che anche un semplice fazzolettino di carta impiega circa 3 mesi per essere smaltito). Il consumo di contenitori non degradabili deve essere ridotto al minimo e bisogna evitare che eventuali buste di plastica e salviette lasciati in coperta siano spazzate via da un colpo di vento. Si deve provare a riciclare confezioni, imballaggi, ma anche semplici oggetti di uso comune prima di disfarsene. Si possono organizzare a bordo dei contenitori speciali (per esempio un gavone a poppa) dove riunire gli oggetti che si possono riutilizzare e disporre la regola che prima di buttare qualcosa ciascuno dell’equipaggio si ponga la domanda: “è possibile che si possa ancora sfruttare in qualche modo?”. Infine l’imperativo è lasciare le acque dove si sosta, le baie, gli ancoraggi e le coste, più pulite di come le si è trovate. Certo, portare via quando si salpa più spazzatura di quella che si è portata può essere scomodo e gravoso, ma trovare l’ambiente pulito quando si arriva nella destinazione prescelta ripaga questa fatica.
Acque nere: smaltirle lontano dalla costa
Per evitare perdite accidentali di acque nere dall’apposito serbatoio quando si naviga, occorre assicurarsi che le saracinesche siano sempre chiuse. Inoltre è bene verificare periodicamente lo stato delle guarnizioni e provvedere alla manutenzione ordinaria delle pompe di scarico. Da ricordare a questo proposito la Direttiva del ministero dell’Ambiente del 29 luglio 2005 sul divieto di effettuare scarichi dei servizi igienici per le unità da diporto in prossimità delle zone balneari, nelle acque portuali, negli approdi, presso gli ormeggi dedicati alla sosta, e quando si è al largo l’obbligo di smaltire i liquami “trattati” chimicamente tassativamente oltre le 3 miglia dalla costa (quelli “non trattati” oltre le 15 miglia).
Gasolio: occhio agli sversamenti accidentali
Sembra un’ovvietà, ma utilizzare il motore solo quando è necessario e sfruttare il più possibile il vento per navigare non sempre è la pratica più seguita dai velisti. Il motore di bordo va tenuto al massimo dell’efficienza per evitare sprechi di carburante, olii e perdite accidentali degli stessi. È molto utile conoscere la capacità di carburante del serbatoio, non dare per scontato che il benzinaio sappia distinguere l’imbocco del serbatoio dell’acqua e quello del carburante ed evitare di riempire “a tappo” il serbatoio.
Inoltre è bene utilizzare un panno assorbente per raccogliere eventuali gocce di gasolio mentre si tiene in mano la manichetta del carburante e in caso di imbarcazioni carrellabili è meglio fare rifornimento nelle stazioni di servizio stradali o comunque quando la barca è ancora sul carrello.
Manutenzione: usare detergenti ecocompatibili
Scafo e coperta andrebbero lavati solo con acqua e spazzole non abrasive rinunciando a detergenti potenzialmente inquinanti e non sempre efficaci. Pianificare il grosso delle pulizie quando la barca è in secco e se si pensa di pulire la carena mentre la barca è in acqua, andrebbero scelte solo vernici antivegetative a matrice dura (quelle autoleviganti rilasciano scorie nocive).
Pesca: quantità di pesce a misura di pasto
Pescare solo la quantità di pesce sufficiente per il consumo giornaliero e utilizzare tecniche di pesca (come ami tondi) che assicurino la sopravvivenza dei pesci se si decide di ributtarli in mare.
Godiamoci al meglio tutte le sensazioni che solo una crociera a vela può darci, e cerchiamo di lasciare i luoghi che visitiamo nello stesso stato in cui li troviamo, per permettere anche agli altri che verranno dopo di noi di poterne godere al massimo.
Buon Vento
Ma siamo sicuri di fare effettivamente il massimo?
La barca a vela è già di per sé uno dei mezzi meno inquinanti, ma anche a bordo non mancano occasioni per rispettare mare e territorio.
Ecco alcuni consigli pratici per ridurre al minimo l’impatto ambientale.
Con l’arrivo della bella stagione, il velista può finalmente vivere appieno la propria passione, fare lunghe uscite in barca, respirare aria buona, godere del sole e del mare. Quello che però non dobbiamo dimenticare è che ciascuno di noi quando utilizza la barca, in navigazione o in porto o durante le soste in rada, è chiamato a compiere la propria parte per preservare l’ambiente e difenderlo dall’inquinamento. Ecco allora una serie di piccoli consigli pratici sulla gestione della spazzatura a bordo, del carburante, delle acque nere e altro, che possono rendere la barca a vela, già di per sé poco inquinante, ancora più ecocompatibile.
Spazzatura: differenziare e riciclare
A bordo si deve stabilire la regola che in mare non si butta niente, nemmeno i mozziconi di sigaretta (basti pensare che anche un semplice fazzolettino di carta impiega circa 3 mesi per essere smaltito). Il consumo di contenitori non degradabili deve essere ridotto al minimo e bisogna evitare che eventuali buste di plastica e salviette lasciati in coperta siano spazzate via da un colpo di vento. Si deve provare a riciclare confezioni, imballaggi, ma anche semplici oggetti di uso comune prima di disfarsene. Si possono organizzare a bordo dei contenitori speciali (per esempio un gavone a poppa) dove riunire gli oggetti che si possono riutilizzare e disporre la regola che prima di buttare qualcosa ciascuno dell’equipaggio si ponga la domanda: “è possibile che si possa ancora sfruttare in qualche modo?”. Infine l’imperativo è lasciare le acque dove si sosta, le baie, gli ancoraggi e le coste, più pulite di come le si è trovate. Certo, portare via quando si salpa più spazzatura di quella che si è portata può essere scomodo e gravoso, ma trovare l’ambiente pulito quando si arriva nella destinazione prescelta ripaga questa fatica.
Acque nere: smaltirle lontano dalla costa
Per evitare perdite accidentali di acque nere dall’apposito serbatoio quando si naviga, occorre assicurarsi che le saracinesche siano sempre chiuse. Inoltre è bene verificare periodicamente lo stato delle guarnizioni e provvedere alla manutenzione ordinaria delle pompe di scarico. Da ricordare a questo proposito la Direttiva del ministero dell’Ambiente del 29 luglio 2005 sul divieto di effettuare scarichi dei servizi igienici per le unità da diporto in prossimità delle zone balneari, nelle acque portuali, negli approdi, presso gli ormeggi dedicati alla sosta, e quando si è al largo l’obbligo di smaltire i liquami “trattati” chimicamente tassativamente oltre le 3 miglia dalla costa (quelli “non trattati” oltre le 15 miglia).
Gasolio: occhio agli sversamenti accidentali
Sembra un’ovvietà, ma utilizzare il motore solo quando è necessario e sfruttare il più possibile il vento per navigare non sempre è la pratica più seguita dai velisti. Il motore di bordo va tenuto al massimo dell’efficienza per evitare sprechi di carburante, olii e perdite accidentali degli stessi. È molto utile conoscere la capacità di carburante del serbatoio, non dare per scontato che il benzinaio sappia distinguere l’imbocco del serbatoio dell’acqua e quello del carburante ed evitare di riempire “a tappo” il serbatoio.
Inoltre è bene utilizzare un panno assorbente per raccogliere eventuali gocce di gasolio mentre si tiene in mano la manichetta del carburante e in caso di imbarcazioni carrellabili è meglio fare rifornimento nelle stazioni di servizio stradali o comunque quando la barca è ancora sul carrello.
Manutenzione: usare detergenti ecocompatibili
Scafo e coperta andrebbero lavati solo con acqua e spazzole non abrasive rinunciando a detergenti potenzialmente inquinanti e non sempre efficaci. Pianificare il grosso delle pulizie quando la barca è in secco e se si pensa di pulire la carena mentre la barca è in acqua, andrebbero scelte solo vernici antivegetative a matrice dura (quelle autoleviganti rilasciano scorie nocive).
Pesca: quantità di pesce a misura di pasto
Pescare solo la quantità di pesce sufficiente per il consumo giornaliero e utilizzare tecniche di pesca (come ami tondi) che assicurino la sopravvivenza dei pesci se si decide di ributtarli in mare.
Godiamoci al meglio tutte le sensazioni che solo una crociera a vela può darci, e cerchiamo di lasciare i luoghi che visitiamo nello stesso stato in cui li troviamo, per permettere anche agli altri che verranno dopo di noi di poterne godere al massimo.
Buon Vento
Centro Italia Vela S.r.l. Viale delle Milizie, 9 00192 Roma Tel. 3356329180 Dott. Massimo Francesco Schina Ufficiale di Navigazione del Diporto Comandante Navi del Diporto Esperto Velista FIV Istruttore I Livello Yacht e/o Monotipi a Chiglia FIV |