lunedì 23 febbraio 2015

Il Galateo del Mare

Come si deve comportare un “buon marinaio”? 
Come vanno affrontati i problemi di adattamento fisico e psicologico quando si sta navigando in uno spazio ristretto come la barca?
Quali sono le norme, i diritti e i doveri che regolano la vita a bordo? 

E ancora, 
sei sicuro di sapere come affrontare al meglio il mal di mare? 
Sai come issare le bandiere di bordo? 
Come effettuare un ormeggio educato? 
Come usare correttamente l'acqua e l'energia di bordo? 
Quando accendere il generatore in baia?
Cosa significa avere il piede marino? 



Niente paura se non hai le risposte a queste domande, c'è chi le ha per te, c'è chi  ti può spiegare cosa fare in ogni occasione.
Lo fanno Paolo Ruffo Bernardini e Leonardo Zuccaro, in un piacevole libro, “Il galateo del mare”, edito da Biglia Blu nella sua collana Acqua

Un’originale panoramica dove trovare le risposte a gran parte dei fenomeni che coinvolgono l’individuo e l’equipaggio di una barca. 

Alcuni “consigli di eleganza” tratti dal libro.

AMBIENTE E ANCORAGGIO 
Una piccola baia dal fondo tappezzato di posidonia è un paradiso marino la cui conservazione è affidata agli uomini. L’azione erosiva delle ancore sul fondo crea solchi profondi che finiscono per distruggere la prateria. Il galateo dell’ancoraggio prevede dunque norme anche nei confronti dell’ambiente e non soltanto nell’ arrivo in porto.

IL RUMORE
Se viene decisa una partenza all’alba, è meglio preparare la sera prima le manovre di disormeggio. Senza sgassate al motore, si recuperi lentamente l’ancora, congedandosi galantemente da quel dormitorio pubblico che è una baia. Non ci sentiamo di dare nessuna ulteriore indicazione che di meditare sull’ evangelica frase “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”.

ETICHETTA NAVALE
Nella tradizione marinara, per etichetta navale si intende quell’ insieme di regole che riguardano il modo corretto di comunicare, in termini palesi e inequivocabili con bandiere e insegne un messaggio o una situazione in atto. Un esempio è quello del saluto tra navi. L’usanza del saluto in mare è antichissima e risale ai greci e ai romani.

IL MAL DI MARE
La componente psicologica del mal di mare è così rilevante da poter influenzare anche i sani. è dunque buona norma evitare di trasferire la sensazione di disagio agli altri. Qualunque scena isterica andrà risparmiata ai compagni di viaggio. Se si decide di rimanere in coperta, ricordate che il lato giusto dove stare è quello sottovento a poppa.

IL GIA’ CHE SEI LI’
Vivetelo come un motivo di simpatici sfottò che possono sciogliere qualche spigolo caratteriale di chi ancora non sia integrato nella vita a bordo. A questo qualcuno allora, appena è lì, si potrà chiedere di tutto: quattro panini, due birre fresche, un capretto, gli occhiali, le sigarette, una spigola al forno e “già che sei lì, per cortesia, riattacca quel bottone sul blazer del comandante!”.

EQUIPAGGIO
A bordo tutte le sensazioni sono amplificate e convivere per molti giorni in uno spazio esiguo può favorire l’insorgere di tensioni negative e comportamenti inaspettati. Su una barca, in vacanza, si vive una particolare rilassatezza, molto diversa da quella che raggiungiamo a terra, tutt’ altro che inoperosa. Al contrario occorrono un forte spirito di partecipazione e la predisposizione al sostegno.




Se lo ritieni interessante, puoi comprare il libro qui.

Buon Vento



Centro Italia Vela
Via Donatello, 20 00196 Roma
Tel. 3356329180


Dott. Massimo Francesco Schina 
Ufficiale di Navigazione del Diporto
Comandante Navi del Diporto
Esperto Velista FIV
Istruttore I Livello Yacht e/o Monotipi a Chiglia FIV

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